Bla, bla, bla e non solo!
Bla, bla, bla come ricerca di sintesi blanda, blasonata, blasfema, al pari di una bestemmia. Bla bla bla, per dire: “mi occupo di bla bla e non solo, ma bla, bla, bla a 360 gradi, ma anche di più”. Contrazioni, abbreviazioni, sigle e fonemi significanti, ma non significativi. Troppo spesso sono parole emesse con l’idea, malsana, di sintetizzare le tante cose che vorremmo o potremmo dire ma che non diciamo. Perché? A chi stiamo parlando? Parliamo per noi stessi o per gli altri? A chi ci interessa parlare? A noi stessi, che “forse” ci capiamo, o a chi? La frase “ti stai parlando addosso” calza a pennello. Ascolto, troppo spesso, la presentazione di partner referenziali, professionisti o imprenditori, ai quali è necessario far comprendere che l’in-comunicabilità è dietro l’angolo. Dire per non dire. Parlare per non essere compresi, diventa un assioma suicidario. Ma la domanda giunge spontanea: ti interessa farti capire? Ti interessa far capire a chi potrebbe ascoltarti cosa o chi ti interessa? Ti interessa far capire in poche parole, chiare, cosa sai fare meglio? Ti interessa far capire a chi ti ascolta come ti può aiutare? Le risposte sono dentro di te. Vanno rielaborate e codificate per fare chiarezza. È necessario riscoprire la sintesi utile per comunicare, in modo bidirezionale, per far comprendere ciò che realmente ci sta a cuore per il nostro bene, per il bene del nostro lavoro e per il bene degli interlocutori, per essere realmente utili a noi stessi e alla costruzione di quelle relazioni che ogni giorno sono il pane della nostra vita. Se vogliamo realmente raccontarci e non “raccontarcela”, per non essere sinteticamente ricordati come dei bla, bla, bla…